Chissà se Papa Francesco, noto tifoso del San Lorenzo, ne è al corrente. La formazione argentina, che affronterà in semifinale di Copa Libertadores il Bolivar a La Paz, in altura, ha deciso di somministrare il viagra ai propri calciatori per facilitare l’ossigenazione del sangue. Il ritorno della semifinale si giocherà a La Paz, nello storico «Estadio Hernando Siles», situato a 3600 metri sul livello del mare. A Buenos Aires, la semifinale di andata si è conclusa con il netto vantaggio di 5-0 per i «Cuervos», un risultato che farebbe dormire sonni tranquilli.
Ma nonostante il vantaggio accumulato nella prima partita, il San Lorenzo ha deciso di ricorrere al medicinale (famoso per altre pratiche…) e ridurre i rischi al minimo per il ritorno in casa del Bolivar. Per gli azulgrana, in caso di qualificazione, si tratterebbe della prima finale della storia. Il San Lorenzo si è fermato in semifinale per ben tre volte nella, nel 1960, 1973 e 1988. Per raggiungere l’obiettivo della finalissima il club è disposto a tutto, anche a somministrare il sildenafil, principio attivo del famoso farmaco per la disfunzione erettile.
La sostanza facilita l’ossigenazione del sangue e regolarizza il respiro, due fattori importanti in altura, dove l’aria rarefatta può influire negativamente sulle prestazioni dei soggetti meno allenati a certe condizioni. “Clarìn” ha rivelato che il San Lorenzo ha già usufruito del Viagra in Ecuador per sopportare i 2800 metri di Quito, dove si disputava il match contro l’Indipendiente de la Valle. L’utilizzo della pillola blu in ambito sportivo non è considerato doping dalla Wada e anche alcuni ciclisti ne fanno uso. Nel calcio i primi a testarne gli effetti furono i brasiliani del Gremio.
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